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“90 ANNI. 1000 MIGLIA” A BRESCIA NUOVI CAPOLAVORI TUTTI DA SCOPRIRE

La mostra al Museo Mille Miglia sarà aperta fino al 7 gennaio 2018.

Capolavori senza tempo, gioielli del design e della meccanica, preziosi esemplari di raffinato collezionismo: fino al 7 gennaio 2018 al Museo Mille Miglia di Brescia si può visitare “90 anni. 1000 miglia” una straordinaria mostra su auto d’epoca che hanno fatto la storia, che hanno concorso e in certi casi continuano ancora a gareggiare nella corsa più bella d’Italia. Promossa dal Museo Mille Miglia e da Automotive Masterpieces, l’esposizione, grazie al dinamico turn-over delle spettacolari vetture, presenta oltre 30 tra i più spettacolari gioielli della meccanica Made in Italy e costituisce, grazie alla sua natura 2.0, una emozionante esperienza nel mondo della celebre gara di regolarità. Negli ultimi due mesi altre auto hanno raggiunto le sale del Museo per farsi ammirare e raccontarsi agli occhi del pubblico e di appassionati. Fra le più interessanti troviamo la coupé Fiat 8V del 1953 (l’ottava delle rarissime 8V prima serie prodotte in soli 34 esemplari), la Giaur 750 Sport del 1950 costruita dalle Meccaniche Taraschi, la O.S.C.A MT4 – 2AD del 1954 costruita dai fratelli Maserati e carrozzata da Morelli.

“Con la tecnologia BLE (bluethooth low energy) e l’internet of things, abbiamo unito passato e futuro – afferma Sandro Binelli, curatore della mostra e responsabile del progetto culturale Automotive Masterpieces – per raccontare la storia di questi capolavori in chiave tecnologica”. Grazie ai beacon posizionati sulle auto e ai totem touch screen dislocati all’interno del Museo, il passato delle automobili riemerge e prende vita attraverso documenti, articoli di giornale, video originali e fotografie d’epoca. L’intera mostra è concreta espressione del progetto Automotive Masterpieces, una delle più complete enciclopedie virtuali dedicate alle auto d’epoca. Per Binelli “la finalità della mostra è quella di rendere attuale e facilmente fruibile la storia gloriosa di queste vetture, cercando, conservando e talvolta ricostruendo, un patrimonio storico che altrimenti andrebbe irreparabilmente perduto”.

 

 

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